72 trilioni di operazioni al secondo: 32 MB di Sram, 36 TOPS @ 2GHZ 2X chip, per un totale appunto di 72 TOPS… con tale potenza di calcolo ed operazioni ridondanti “che permetterebbero all’auto di funzionare anche se l’hardware andasse in tilt” Pete Bennon (VP dell’ingegneria Hardware) ed Elon Musk aprono l’Automous Day, giornata dedicata alla scoperta del sistema di guida autonoma dell’azienda di Palo Alto e diretta agli investitori.
Insieme a loro Stuard Bowes, vice presidente dell’ingegneria ed il Direttore dell’intelligenza Artificiale di Tesla Andrej Karpathy i quali delineano un master plan ormai chiaro non solo agli investitori: essere i primi ed i migliori nel settore guida autonoma.
Durante la giornata gli investitori hanno anche avuto la fortuna di poter salire a bordo di veicoli Tesla con funzioni completamente autonome, basati – diversamente dalla concorrenza – da sistemi di visione artificiale (8telecamere) in abbinamento a radar e sensori volumetrici, ma senza il LIDAR (e vedremo più avanti perché).
Ma partiamo da un assunto e una dichiarazione molto importante: chi sarà responsabile in caso di incidente usando il Full Self Driving e la rete Tesla (Tesla Network): Elon risponde “Tesla ne sarà responsabile“. Anche questo sottolinea quanto la casa sia sicura del proprio sistema.
Ecco dunque inizia la presentazione del nuovo hardware, che nonostante la potenza di calcolo trova posto poco sopra al cassetto passeggero, all’interno della plancia, Elon presentandolo ha fatto notare agli investitori quanto Tesla sia un’azienda ad alta implementazione tecnologica, in quanto in grado di progettarsi i propri microchip (prodotto poi da Samsung in Texas) ed in particolare una casa che ha l’ambizione di produrre il microchip più potente del mondo per la guida autonoma: non bisogna aver studiato ingegneria per capire che questo è qualcosa che nessun costruttore di auto ha mai fatto prima.
Con questo livello di hardware – continua Elon – tutte le nuove Tesla sono pronte al Full Self Driving, è solo necessario attendere gli aggiornamenti OTA (over the air, ovvero inviati via internet).
Perché niente LIDAR?
Ma torniamo al Lidar, il radar laser usato da molti sui veicoli a guida autonoma – a partire da Google – ma usato anche su molti robot: Elon lo definisce senza mezzi termini “una stupidata” ed una “appendice costosa”. Chiudendo con un laconico “lo vedrete”: Tesla infatti usa da sempre un set di telecamere, via via più sofisticate, hardware di elaborazione dati più potente e software inviato come aggiornamento, eppure mai il lidar.
“La guida autonoma per Tesla significa visione artificiale basata su rete neurale, la stessa che il vostro cervello ha usato per arrivare qui, nessuno ha sparato un laser dagli occhi per raggiungere questo evento” scherza Andrej.”
Chissà che questo approccio non influenzi anche appunto il mercato di robot sempre più interattivi col mondo reale.
Ma questa potenza di calcolo quanto consuma un computer a rete neurale simile ? 250Watt per 1,6km afferma il patron di Tesla, in base al tipo di guida ed il processore che lavora tramite software Tesla ad alta criptazione, anche se sul tema Elon dice
“se trovate qualcuno in grado di darci sicurezza assoluta anti hacker lo assumo immediatamente”.
L’FSD di Tesla richiede sperimentazioni di guida reale, Elon taglia corto affermando che la simulazione serve per un mondo simulato, per la vita reale servono dati dal mondo reale, perché producono condizioni incredibili come sacchetti che volano per aria, neve, cantieri, pioggia torrenziale: tutti dati che – anche quando non inserito – il sistema elabora in modalità “shadow” permettendo all’intera flotta di migliorare e non solo al singolo veicolo.
Ma il vecchio GPS in tutto questo ?
“Non vogliamo usare il gps come sistema primario di navigazione. Il gps è d’aiuto ma non prioritario, se lo fosse sarebbe un problema“.
ed ora un po’ di numeri:
Con una flotta di 425.000 veicoli Tesla equipaggiati di hardware e rete neurale, abbiamo 9 milioni di cambi corsia in vita reale, ovvero 100mila al giorno, sufficienti per la rete neurale da non richiedere simulazioni. Nel secondo quarter del prossimo anno Tesla si aspetta la guida senza mani sul volante e senza dover guardare la strada, mente il full Self Driving sarà pronto entro fine anno, con una prevalenza anche sui semirimorchi che potranno viaggiare autonomamente in colonna.
“La politica che deve regolamentare la guida autonoma dovrebbe tenere conto della mole di dati raccolti e della dimostrazione di quanto i veicoli a guida autonoma siano sicuri”
Ma i taxi ?
Quelli autonomi hanno senso solo se elettrici afferma Musk. Inoltre le auto non richiederanno l’intervento del cliente nemmeno per andare in carica.
“Finanziariamente oggi è da pazzi acquistare qualcosa di diverso da Tesla. È come aver comprarsi un cavallo” chiosa Elon Musk.
Alla fine di quest’anno verrà anche presentato il pick-up
Infine un focus sul Tesla Network, ovvero l’insieme di rete neurale, potenza di calcolo, dati raccolti e condivisi, decisioni ed interazioni: tutto questo servirà anche per mettere a noleggio la propria auto quando disponibile ed insieme al Full Self Driving rappresenterà di nuovo lo sconvolgimento di un mercato, e di un approccio al modo di muoversi, che è sempre più elettrico è sempre più Tesla.
Daniele Invernizzi