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È umano: tutto ciò che non conosciamo, o ci spaventa o ci affascina.

Se questo è normale per gli ambiti della vita di tutti i giorni e la reazione allo “sconosciuto” dipende da tanti fattori, è molto meno normale per chi si dichiara professionista di uno specifico settore.

Delle tante definizioni e declinazioni della parola “professionista”, quella che preferisco è questa:

Chi esercita professionalmente un’attività intellettuale

Il mondo dell’auto ai bambini suona come un giocattolo divertente dove basta una bella officina, un ponte e quattro attrezzi per dirsi professionisti.
O un bel salone dove esporre l’ultimo modello.
O un ufficio che cerca di venderti le auto che sostano in quei bei saloni ed ampi piazzali, flotte di veicoli…tante belle macchinine ed un bel gruzzolo da parte..:
Se fosse così, i grandi uffici delle case auto sarebbero sprecati, perché non mandare un top manager in ogni officina, in ogni ufficio ? Si risparmierebbero un sacco di soldi.
Invece i professionisti studiano, si aggiornano, si confrontano con altri professionisti in una continua gara a chi si prepara non di più, ma meglio.
Quando leggete di qualcuno che da contro alle auto elettriche e che nel 2018 vi dice che il Diesel è meglio, fate i professionisti ed acuite il senso critico : guardate dove lavora, il suo profilo, le risposte che propina agli altri, cosa scrive e dove: scoprirete come dei bravi giornalisti che le fonti sono di parte, raffazzonate, deboli e la prossima volta saprete dove e come cercarle perché se e vero che oggi internet ci permette di sapere “un po di tutto ed in fondo niente”, i professionisti studiano e sanno magari poco, ma lo sanno bene.

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