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Elon Musk la vuole di nuovo indietro.
Cosa?
Tesla.
O meglio, per capire cosa sta succedendo in questi giorni bisogna entrare nella testa del patron di Tesla, conoscere quello che ha fatto e come lo ha fatto in passato tramite le biografie, i tweet che scrive di persona, le persone che lo conoscono o che lavorano assieme a lui.
Ed allora capisci che Elon Musk è un entusiasta che agisce “di pancia” e che vuole essere circondato da entusiasti, alla fine è questo che permette ad una azienda innovativa di sfondare rituali e lungaggini tipiche della vecchia economia petrolitica: l’entusiasmo.
Ed allora l’investimento attorno al 5% del fondo sovrano saudita rappresenta la miccia che fa pensare al nostro Musk che gli investitori a breve termine, gli snocciolatori di numeri critici ed i cinici, non fanno bene all’azienda, all’umore di chi la dirige e ci lavora.
Lo si è visto anche durante le ultime apparizioni: stanco dei numeri, stanco delle critiche e della stampa economica vuole riportare in casa l’entusiasmo e lo fa ancora una volta gettando il cuore oltre la meta ed immaginando un’azienda di proprietà degli entusiasti, dei positivi e libera da gufi e profittatori da tastiera. Elon vuole lavorare con chi pensa che 15 anni di esperienza nel mondo automotive, energy e non solo siano più che sufficienti se alla base ci sono team preparati ed in grado di correre senza distrazioni, un’azienda alla continua ricerca di talenti in grado di continuare ad innovare e a mettere in campo sistemi e su strada auto efficienti, innovativi e basati sulla potenza degli elettroni, lontani dal vecchio concetto di combustione e spreco.

Infine un ragionamento sugli investitori che forse hanno fatto scattare la molla nella testa di Elon: il fondo sovrano ha accelerato tantissime aziende ad alta tecnologia ed innovazione e tra queste moltissime sono Italiane. I sauditi investono in modo ragionato e senza “insistere” nelle aziende ovvero lasciando la libertà di esprimersi e di trovare il massimo potenziale in vista ovviamente del profitto.

Stessa cosa non si può dire per il secondo fondo sovrano al mondo, anch’esso costituito grazie alla vendita del petrolio, quello Norvegese, che il 6 giugno di quest’anno aveva proposto di togliere diversi poteri ad Elon Musk, proposta che fortunatamente non è stata accolta e che arriva solo tre mesi dopo un precedente attrito tra Musk e la  Norges Bank Investment Management, la banca che gestisce il fondo, durante il meeting degli investitori

I due grandi investitori in questione oggi detengono:

  • Fondo sovrano saudita, dal 3 al 5% (in attesa di dati ufficiali, propendente per il 5%)
  • Fondo sovrano norvegese 0,48%

Aggiornamento del 9 agosto: La SEC, organismo di vigilanza del mercato azionario, chiede ad Elon se i tweet sono veritieri e – nel caso – si domanda come mai questa decisione è passata da un tweet e non da comunicazioni ufficiali…che sia o meno questa la strada, carta bollata e burocrazia per Elon sono meno ufficiali di un Tweet. La borsa, se Tesla vi rimarrà, dovrebbe impararlo.

intanto la produzione di Model 3, anche secondo Bloomberg, ha preso il ritmo giusto, ecco i dati aggiornati

al 9 Agosto 2018

Qui trovate la lettera di Elon Musk ai dipendenti:

https://www.tesla.com/blog/taking-tesla-private?redirect=no

Daniele Invernizzi

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